Il coordinamento

Ciao a tutti! Siamo diciassettenni provenienti da diverse zone di Torino: Mirafiori, Pentecoste, Piossasco, San Giulio d'Orta, Settimo, Via Passo Buole. Ormai da tre anni abbiamo formato un affiatato gruppo che, di tanto in tanto, si trova per confrontarsi su temi che coinvolgono la nostra realtà di giovani e che toccano la nostra vita quotidiana.
Ques'anno abbiamo affrontato il tema della comunicazione. Durante la prima giornata di formazione abbiamo cercato di capire quali mezzi di comunicazione utilizziamo, in che modo lo facciamo e di riconoscere aspetti positivi e negativi di questi. Chat, sms, e-mail, lettera, messaggio vocale: una varietà di mezzi di comunicazione che oggi noi giovani abbiamo a disposizione, ma che non sempre usiamo correttamente.

Proviamo ad analizzarli uno alla volta:

Chat: dark, ace, axel rose…,…la nostra fantasia quando si tratta di nick name, si scatena…! Questo diventa un personalissimo codice di acceso a un mondo dove è possibile conoscere amici, provocare in loro reazioni e perché no?…innamorarsi.

Sms: il mezzo più comodo, veloce e utilizzato. Basta avere un cellulare e un "dito super allenato"! Ma per cosa lo usiamo? Per le catene di S. Antonio, per darci appuntamenti e ricordare a fidanzati/e quanto ci mancano, ma a volte, forse sbagliando, anche per dirci cose più importanti. Ma se non ci fossero…

E-mail: una "lettera virtuale" più rapida e immediata dell'antica carta da lettera, che utilizziamo per far circolare scherzi, battute,e notizie ad amici lontani.

Lettera: uffa…! Quanto tempo ci devo perdere? E poi chissà quando arriva… Questi i pensieri suscitati in noi da questo ormai mezzo di comunicazione, quasi totalmente superato.

Messaggio vocale: the best! E' quello che più di ogni altro i permette di trasmettere emozioni vere, di essere noi stessi, di confrontarci con chi ci sta di fronte. Occhio a non dimenticarcelo…
Non sempre riusciamo ad utilizzare questi mezzi di comunicazione per "costruire dei ponti"; in particolare "alziamo dei muri" quando evitiamo il dialogo, quando abbiamo paura di far vedere quello che siamo. Quando preferiamo isolarci in casa piuttosto che uscire con gli amici e quando preferiamo non affrontare a voce argomenti importanti.

Clicca qui per ingrandireDurante la seconda Giornata di Formazione abbiamo provato a conoscere i meccanismi di comunicazione in modo più approfondito, grazie all'intervento di Andrea sulle community, o gruppi di appartenenza. Discutendo di noi giovani è emerso che oggi tendiamo ad identificarci più nel marchio che nel prodotto, creando appunto delle community. Queste diventano positive quando permettono un dialogo e uno scambio di idee nella diversità; al contrario, le community sono poco costruttive quando sono origine di pregiudizi e superficialità.

E ora…tutti al campo!


Sara Sacchi

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